Il castello
Resti di costruzioni romane, citati in un documento del 1308, fanno pensare che sul territorio di Turrivalignani sorgesse un antico Castrum romanum. Gli scavi hanno portato alla luce una costruzione circolare, varie sculture e busti imperiali. Le testimonianze più attendibili (dell’antichità) riguardanti la presenza umana nella zona di Turri, risalgono ad un documento rinvenuto a Serramonacesca nel monastero benedettino di S. Liberatore a Maiella datato nell’anno 870. Da tale documento risulterebbe l’esistenza di una chiesa denominata “S. Benedetto” situata in contrada Pastorecchio in prossimità “Ripe di Turri” appartenente alla contea di Chieti (allora Teate), dominata dai Longobardi. La notizia riportata anche negli annali dell’antico monachesimo abruzzese, comunicava che quella stessa contrada fosse dimora di un monaco di S. Liberatore dal nome Felice, che per la sua vita esemplare, ebbe molta venerazione tanto che, alla sua morte, la vecchia chiesa S Benedetto fu dedicata al Santo Felice da cui prese il nome l’attuale contrada. Nella zona, già dall’inizio del VI secolo, cominciò ad emergere nel fosco orizzonte delle barbarie di quei tempi la figura si di Benedetto da Norcia si proponeva come il difensore dei valori più alti e della civiltà. Benedetto dopo anni di ritiro nella valle dell’Aniene, fondò a Sulmona un monastero che fu la culla di tutto il monachesimo occidentale. Più tardi nel 529, sulle rovine di un vecchio tempio pagano, innalzò il monastero di Montecassino, da dove cominciarono le costruzioni e le ricostruzioni dei pregevoli monumenti religiosi sparsi nell’area dei Marrucini. La più importante fu l’abbazia di S. Giovanni in Venere fatta costruire nel 937 dal marchese di Chieti Trasmondo, nel punto in cui sorgeva un tempio ottogonale fatto erigere dalle popolazioni frentane in onore di Venere conciliatrice. Successivamente fu aggiunta la badia con il celebre monastero dell’ordine dei benedettini, la tradizione vuole che a fondare il monastero sia stato lo stesso S. Benedetto. L’ abbazia di S. Clemente a Casauria, fu eretta nell’871 sui resti di un tempio pagano dedicato ad Ercole, ad opera dell’Imperatore Ludovico II, pronipote di Carlo Magno, per ospitare il corpo di S. Clemente Papa. Il centro di raccordo tra Montecassino e la zona Marrucina è stato il convento benedettino di S. Liberatore a Maiella (comune di Serramonacesca) costruito nel 900, la cui chiesa fu ricostruita nel Mille e rinnovata nel 1400.
La Torre dei Valignani
demolita nel 1960
Ulteriori informazioni riportata anche nel libro di Rocco Mammarella pubblicato nel 2002
"Curiosità storiche d'Abruzzo partendo da Turrivalignani"
dal 17 Marzo 2008 non possono essere pubblicate in quanto tale cittadino onorario si è riservato i diritti d'autore nei confronti della Proloco di Turrivalignani.